La tecnica del video mapping consiste nel proiettare su una superficie, ad esempio la facciata di un edificio, ma può essere benissimo utilizzata su un monumento, una scenografia, e altro. Su di una facciata ad esempio l’immagine può essere sagomata e così giocare con le sue geometrie ed effetti 3D irreali.


Per ottenere un buon effetto ottico e percepire la reale animazione di queste geometrie dobbiamo creare una situazione ottimale. La facciata deve essere buia, qualsiasi tipo di illuminazione rovinerebbe l’effetto. I videoproiettori dovranno essere sufficientemente potenti, con una buona potenza luminosa, così da non permettere di percepire le reali geometrie della facciata. Questo è un errore molto comune, per semplicità si vuole trovare un risparmio nei proiettori, ma questo è un fattore che fa davvero la differenza tra un buon video mapping ed una semplice proiezione.


Dopo la scelta dei proiettori entra in gioco la scelta dei media server, che permettano di modificare linee ed angoli dell’immagini, comporle e sovrapporle e quindi una mappatura precisa della superficie di proiezione.


Per rendere l’effetto più spettacolare e reale, deve essere visibile da più angolazioni possibili, quindi andare a mappare angoli, finestre, parti visibili che dovranno essere trasformati con le nostre immagini.


I sistemi più apprezzati sono sicuramente Watchout, Pandora, D3, ognuno con le sue particolarità.


La qualità in questa fase è tutto, per la riuscita dello spettacolo. Le immagini create dal visual dovranno essere di buona qualità, e di effetto con animazioni e movimenti fluidi, ma anche contestualizzate a dovere. Ricordiamoci che dobbiamo dare l’impressione che il nostro palazzo sia animato, quindi dobbiamo stare molto attenti alla texture e alle sue geometrie.


Nella foto presenti in questo articolo FD Events ha realizzato in occasione di un festival su Firenze un mapping su di una superficie di tela con più di 25 metri di base.


Le apparecchiature scelte per la creazione del mapping sono state n. 8 Barco UMXD22 con ottiche 1:1.


Posizionate frontalmente in americana in posizione verticale.


A comando come media server, matrici analog way Aquilon – mappatura D3 – Watchout per la messa in onda dei contributi.